Sono reduce da due giorni molto intensi di seminari e dibattiti tenutisi nell’edizione 2017 di Elevate, la kermesse londinese che quest’anno ha visto 200 speakers alternarsi su quattro percorsi diversi relativi alle politiche sociali, urbane, di marketing e sportive per sconfiggere l’inattività fisica in Gran Bretagna.
Nella nuova sede di Excel, inoltre, si è tenuta una fiera che ha visto la partecipazione di oltre 150 brands, che hanno avuto modo di esporre i loro prodotti e servizi.
La parola più utilizzata nelle esposizioni è stata “change”, ovvero cambiamento, perché ci sono molte sfide da affrontare, quali alti tassi di inattività, costi del servizio sanitario in continua crescita, età media della popolazione in aumento e pertanto urge un cambiamento radicale nelle abitudini e negli stili di vita, un cambiamento soprattutto che deve essere “disruptive”, adottando soluzioni tecnologiche che migliorino sia l’engagement con la popolazione, sia sviluppando nuovi modelli di organizzazione a livello locale per invogliare e migliorare l’approccio all’attività fisica.
Ecco che organizzazioni come UKACTIVE e LONDON SPORT sono in prima linea nell’affrontare queste sfide, ed Elevate si dimostra una grande opportunità di confronto per tutti gli operatori dello sport e della salute.
Londra, inoltre, è il luogo dove si concentrano maggiormente gli sforzi per far sì che un milione di cittadini londinesi siano più attivi fisicamente entro il 2020. Questo è l’obiettivo che si è data London Sport ed è stato realizzato un piano strategico in proposito.
Inoltre è stata data importanza ai modelli di urbanizzazione e segnaletiche urbane, che possono favorire gli spostamenti e quindi l’attività fisica usando biciclette o percorsi pedonali per sviluppare più movimento.
L’obiettivo è fare quindi più movimento e sport anche favorendo lo sviluppo di manifestazioni e attività, quali corse ed eventi nei parchi, che supportati in primis dal sindaco della città, siano occasione per tutti i cittadini di essere più attivi fisicamente.
Un’altra organizzazione in prima linea è Sport England che, insieme ad OIA, hanno sviluppato una ricerca per sviluppare l’attività fisica all’aperto. La ricerca “getting active outdoors “ è scaricabile al sito di www.sportengland.org e può dare degli spunti ed esempi replicabili anche nel nostro paese.
Le esposizioni, oltre che sulle politiche sociali, si sono concentrate anche sull’uso della tecnologia a supporto dell’attività fisica.
La parola più gettonata è stata “disruptive”: ecco allora che diverse applicazioni e aggregatori sono stati protagoniste di presentazioni e molti aziende di weareables, quali Fitbit e Samsung, hanno presentato le loro ricerche e visioni per far sì che l’obiettivo di abbattere l’inattività fisica sia raggiunto.