Il workout con la “spada” che coinvolge il corpo nella sua globalità e aiuta a diventare veri combattenti
Pensavamo di averle viste e sentite tutte nel panorama del fitness e dei protocolli di allenamento in palestra, ma ci sbagliavamo! Ora a sorprenderci è un innovativo workout che introduce come strumento allenante niente di meno che una… spada.
Eh sì, la Fitsword ha proprio l’aspetto di una spada, anche se ovviamente non si tratta di un’arma o di un oggetto da usare per ferire qualcuno, bensì di un attrezzo che aiuta a scolpire i muscoli di braccia, spalle, tronco e gambe in un vero Total Body Workout, che prende il nome di G-Force FIT-COMBAT.
Incuriositi da questo strumento fuori dal comune e da tutto quello che si cela dietro la sua nascita, abbiamo raggiunto i suoi ideatori, i fratelli Luca e Andrea Mainini, che non hanno esitato a raccontarci la loro storia sportiva e imprenditoriale.
Tutto ha inizio in un garage
“La nostra storia come imprenditori è molto recente e nasce, come talvolta succede, in un garage”, spiega Luca Mainini. “Lì, per pura passione, abbiamo spesso costruito nuovi sistemi di allenamento per noi stessi alla ricerca di soluzioni più efficaci, mirate e stimolanti.
Anni fa iniziammo ad allenarci con sistemi di training in sospensione, ma dopo alcuni mesi sentimmo che avevamo bisogno di qualcosa in più per migliorare le nostre performance; così abbiamo ragionato su qualcosa di diverso che permettesse di allenarci anche con resistenze maggiori e con esercizi dove i movimenti fossero più vari, funzionali e simili al gesto atletico che volevamo migliorare; per ottenere quello che volevamo abbiamo dovuto farcelo da noi… e a forza di modifiche e miglioramenti, abbiamo pensato che forse stavamo creando qualcosa di utile ed interessante anche per altri; ne abbiamo allora curato il design e abbiamo cercato soluzioni per passare alla fase di industrializzazione qui in Italia”.
Un sistema allenante modulare
Il G-Force è un sistema di allenamento in sospensione modulare, super compatto ed espandibile con una numerosa serie di optionals che lo rendono adatto tanto al fitness, che agli action sports (permettendo di allenare gesti specifici del surf, windsurf, sup, climbing, mountain bike, power moves della ginnastica, calisthenics, etc.). “Ci siamo ‘fondati’ con il crowdfunding (altra pratica innovativa che in Italia è ancora poco conosciuta e usata) appoggiandoci al sito americano INDIEGOGO e nel giro di 48 ore avevamo già raccolto i mezzi per avviare la prima messa in produzione.
Così sono iniziate le vendite… soprattutto in campo internazionale; benissimo sul mercato americano, insieme al mercato asiatico e all’Europa del Nord. E poi… senza pianificare troppo il nostro prossimo progetto innovativo, abbiamo sviluppato il concept G-Force FIT-COMBAT ed un nuovo strumento per il fitness: la FITSWORD (cioè “spada per il fitness”)”.
Perché proprio una “spada” come attrezzo per il fitness?
“Anche questo progetto è nato creando qualcosa che doveva essere solo per me e mio fratello. Io sono un grande appassionato di film come Gladiator, Troy, King Arthur, Guerre Stellari… o serie TV come Spartacus, Trono di Spade… in cui vedevo i protagonisti non solo combattere, ma dedicare molto tempo all’allenamento fisico; ed in effetti i gladiatori, anticamente, si mantenevano in forma allenandosi con spade e scudi pesanti da manovrare, coinvolgendo tutto il corpo con movimenti di attacco e difesa, schivando colpi, abbassandosi, saltando, allontanandosi dall’avversario, ecc.; questo allenamento, fatto di gesti funzionali e ripetuti in serie come nel training moderno, aiutava a scolpirne i muscoli di braccia, spalle, tronco e gambe in un vero Total Body Workout; il combattimento, oltre che richiedere tecnica, richiedeva infatti di essere molto “fit”.
Per cui condivisi l’idea con mio fratello Andrea e proposi di costruire delle spade e degli scudi pesanti per noi due, per allenarci e imparare a combattere, divertendoci… in un gioco che tutti abbiamo fatto da bambini; l’unico problema è che sarebbe stato un gioco pericoloso, in quanto l’uso di oggetti pesanti e messi in movimento avrebbe reso i colpi pesantissimi (per l’energia cinetica impressa).
Nei seguenti 2-3 mesi non parlammo più della cosa fino al giorno in cui mio fratello mi mostrò i prototipi delle spade che aveva ideato: la pericolosità delle spade era stata annullata, ma era rimasto il valore allenante; sperimentando i prototipi abbiamo iniziato ad intuirne le potenzialità per il mondo del fitness e dello sport, e quindi, di nuovo, è partita la fase di progettazione, design e sperimentazione per le fasi di messa a punto e industrializzazione.
Abbiamo avuto la possibilità di presentare il concept al FIBO 2017 in Germania, grazie all’ospitalità di un’azienda italiana molto innovativa, Reaxing, che ha visto nel nostro prodotto la coerenza con la loro filosofia: ovvero l’allenamento per l’imprevedibile (visto che una delle più imprevedibili forme di interazione è proprio quella umana); nell’utilizzo legato al gioco o al duello tutto è infatti basato sulla capacità di risposta agli stimoli che provengono dal nostro avversario/partner di allenamento, in un continuum di interazioni e reazioni.”
Quali sono le caratteristiche tecniche di questo attrezzo?
“Immagina uno strumento come una spada, un’ascia, una mazza da baseball o un semplice martello: il loro peso è prevalentemente concentrato sulla parte terminale, per cui l’energia cinetica associata al movimento di questa massa è devastante; l’intuizione è stata quella di spostare la maggior parte del peso sull’impugnatura e rendere lo stelo quanto più leggero e morbido possibile (compatibilmente con le possibilità tecniche); in questo modo ogni gesto ha un valore allenante per il fatto di dover mettere in moto, controllare e arrestare un oggetto pesante (come un manubrio), ma l’effetto in caso di impatto è abbastanza inoffensivo; concettualmente è un po’ come impugnare al contrario un martello in cui il manico in legno sia stato rivestito con un materiale anti-shock.
A chi dovesse vedere analogie con un clubbell, possiamo dire che ne mantiene il valore allenante, ma ne riduce l'”effetto leva” sui polsi e quindi risulta meno invasivo; al contempo il fatto di avere la parte allungata leggera e morbida, permette di arrivare a fare esercizi molto più complessi ma in tutta sicurezza (un clubbell su un ginocchio e sulla testa ha conseguenze molto pesanti). L’effetto delle masse in rotazione resta invece molto simile, per cui il valore allenante e benefico sui muscoli e sulle articolazioni è assicurato”.
Che tipo di impiego è quello corretto?
“Gli impieghi delle FITSWORD sono molto vari e dipendono dall’approccio, che può essere di tipo fitness, light combat o combat. Nel primo caso posso usarle per fare esercizi da solo o in gruppo, simulare movimenti di attacco e difesa che coinvolgono in maniera completa tutto il corpo: colpire, schivare o bloccare attacchi immaginari.
Il tutto da imparare sia con il braccio destro che con il braccio sinistro al fine di assicurare uno sviluppo muscolare simmetrico e bilanciato, oltre che una incredibile coordinazione, alternando la FITSWORD da una mano all’altra ad ogni serie; musica e sequenze orgnanizzate di movimenti possono arricchire ulteriormente il tutto.
Nel secondo caso, alla fase di apprendimento dei movimenti base, seguono esercizi di combattimento simulato a coppie o in gruppo.
Nel terzo caso si entra nel mondo degli sport da combattimento e delle arti marziali, dove il confronto è più “duro” e lo scopo non è più la sola simulazione dei movimenti base, ma la loro applicazione reale nell’intento di toccare o colpire l’avversario (in questo caso è fortemente consigliato l’uso di protezioni). Le FITSWORD possono poi essere inserite come attività integrativa nelle singole discipline del combattimento ed in particolare in quelle dove si usano già delle spade”.
Quali obiettivi vi ponete riguardo questo strumento e programma
di allenamento?
“Con le FITSWORD ci si allena divertendosi e imparando qualcosa di nuovo che nel momento del bisogno potrebbe rivelarsi utile. All’inizio dell’allenamento le FITSWORD si riescono a maneggiare con un certo agio, ma colpo dopo colpo (nonostante il loro peso comunque limitato fra 1,5 e 3,5 kg) sembrano diventare sempre più pesanti; fino al punto in cui non si riescono quasi più a sollevare, né per attaccare, né per difendersi dai colpi dell’avversario; ma devi comunque trovare la forza di andare avanti fintanto che l’avversario ha ancora energia per colpire.
Questo allenamento ti porta sempre oltre la tua soglia di sopportazione, per fare quell’extra mile (quel miglio aggiuntivo) che un tempo avrebbe fatto la differenza fra la vita e la morte. È un workout che coinvolge il corpo nella sua globalità ed è anche uno strumento sociale e di team-building. Può essere usato ovunque, in palestra come in casa o all’aperto. Può essere usato nel mondo degli sport di combattimento, così come integrato in altri sport per le tante caratteristiche allenanti che possono essere usate per migliorare le performance di altre discipline”.
Chi sono Andrea e Luca Mainini
Andrea (nato nel 1967), ingegnere con lunga esperienza nell’ambito della progettazione e del design; Luca (nato nel 1973), laurea in Economia ed ampie esperienze nel campo delle vendite e dell’alta moda. Entrambi siamo stati ufficiali dell’esercito, uno negli Alpini e l’altro nei Paracadutisti. Ci definiamo multi-sport athletes, in quanto esperti di molte discipline sportive diverse tra loro: abbiamo avuto la possibilità di affrontare sia il mare (in surf, windsurf, kite e sup), che la montagna (climbing, mountain bike, sci e snowboard in tutte le loro forme), che l’aria (paracadutismo, deltaplano), che quanto offriva la nostra città (ginnastica artistica, atletica). E per i nostri sport ci è sempre piaciuto allenarci in modo specifico; così, sin dalla nostra adolescenza, il training è sempre andato di pari passo con lo sport.
Tutte le info su: www.gravityforcetraining.com