La palestra ai tempi del virus - La Palestra

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Dossier

La palestra ai tempi del virus

L’epidemia ha dato un duro colpo al mondo del fitness ma è necessario guardare avanti, rispettando tutte le precauzioni, per tornare al più presto alla normalità e  condividere nuovamente con gli appassionati l’entusiasmo per questo meraviglioso sport

Dobbiamo ammettere che l’epidemia, nella sua forza e nella sua incredibile velocità di diffusione, ha colto tutti di sorpresa. Il CoVid 19, ribattezzato Coronavirus (il nome deriva dall’aspetto simile a una corona, quando osservato al microscopio), è arrivato come un treno in corsa e, ormai lo abbiamo capito, continuerà a correre ancora per un po’, e purtroppo non su uno dei nostri tapis roulant. I danni economici per il settore del Fitness & Wellness sono altissimi: nel momento in cui scrivo, le palestre sono chiuse in tutto il Paese, sono stati spostati tutti gli eventi nazionali e internazionali, la Fiera Internazionale di Colonia (Fibo) tra tutte, e c’è grande preoccupazione anche per il regolare svolgimento di Rimini Wellness. Per quanto concerne i giorni di chiusura delle palestre c’è un grande dibattimento rispetto a eventuali rimborsi e al pagamento di dipendenti e collaboratori: se i grandi centri hanno una maggiore possibilità di ammortizzare il colpo, quanto tempo possono resistere i club più piccoli? Una cosa è certa, questa esperienza cambierà radicalmente le abitudini dei consumatori anche nel medio e lungo periodo, ma questo non sarà necessariamente un male, specialmente se sapremo valorizzare alcuni insegnamenti.

Rimborsi

Nelle prime giornate di stop quasi tutti i club hanno specificato che il costo dei giorni non usufruiti non sarebbe ricaduto sugli utenti finali ma che si sarebbe allungata proporzionalmente la durata degli abbonamenti. Una buona scelta, specialmente visto che l’alternativa (far ricadere il costo dello stop sui clienti) avrebbe rischiato di compromettere il rapporto club-cliente, ma che si è rivelata critica quando il fermo si è allungato. Tecnicamente lo stop non è dovuto ai club, quindi a rigor di logica, non dovrebbero essere loro a dover risarcire i clienti, ma per queste e altre cose a cui molti cittadini hanno dovuto rinunciare in questi giorni di emergenza, il governo ha previsto che si possa chiedere il rimborso e ha stilato una serie di linee guida contenute nel decreto legge n. 9 del 2 marzo e nel decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri del 4 marzo 2020. Le indicazioni (al momento solo di indicazioni si tratta) prevedono che per quanto riguarda le attività motorie in genere non usufruite, sia previsto il diritto al rimborso del singolo titolo di ingresso. Per gli abbonamenti, invece, è necessario effettuare una distinzione: se si ha un abbonamento annuale con un numero prestabilito di ingressi, allora l’abbonato potrà usare il i suoi accessi alla riapertura, se l’abbonamento è annuale, con ingresso libero, oppure è mensile, allora avrà diritto alla restituzione della parte di quota dell’abbonamento non utilizzata.

Gestione di dipendenti  e collaboratori

La gestione di dipendenti e collaboratori dipende dalla forma giuridica del club (Associazione Sportiva Dilettantistica, Srl, SpA, etc) e dal tipo di contratto di collaborazione stipulato con i personal trainer e gli altri consulenti: dalle imprese di pulizia ai fornitori di servizi all’interno delle palestre (la zona ristorazione, etc.). Il decreto legge dell’8 marzo 2020 consente di dare ferie “forzate” o il congedo obbligatorio ai dipendenti fino al 3 aprile. L’invito è quello di prendere congedo e ferie in accordo con colleghi e datore di lavoro. Ma se questo non è possibile, l’ultima parola spetta sempre al datore. Il governo ha inoltre promesso una serie di aiuti economici, ma non è stato ancora definito nulla. A questo punto spetta alle diverse Associazioni italiane farsi promotrici di richieste da parte dell’intero settore.

Alcune di queste si sono già attivate, chiedendo un tavolo di confronto con il Ministro dello Sport Vincenzo Spadafora e chiedendo misure concrete di sostegno e indennizzo. Ovviamente, vi terremo aggiornati sul sito lapalestra.it e sui nostri canali social.

Cercare di valorizzare il momento

Intraprendere ha tra i suoi sinonimi inventare. “In momenti difficili, critici, impossibili, l’unica soluzione è ricordarsi cosa vuol dire imprendere e sforzarsi di inventare una soluzione” (Marco Montemagno): semplice a dirsi ma non così facile a farsi. Ciò che è successo con il Coronavirus, e che sta tuttora succedendo, ci lascerà un Paese che non sarà più come prima. Ciò che, siamo certi, sarà ancora forte è la voglia di allenarsi e di frequentare palestre, piscine e corsi da parte degli utenti. Sarà fondamentale prestare una maggiore attenzione all’aspetto igienico dei club e non aver timore di mostrare chiaramente i propri sforzi in questo senso. Oltre a mettere a disposizione dei clienti gel igienizzanti, bicchieri monouso, rotoli di carta usa e getta e tutto quanto può servire per la pulizia degli attrezzi, sarà bene specificare in maniera evidente quali prodotti vengono usati dall’impresa di pulizia e con quale frequenza. Informate i vostri clienti in modo chiaro su quanto frequentemente sostituite i filtri dell’aria condizionata, quelli della piscina e altre attività simili.

Ovviamente sarà necessario chiedere uno sforzo anche ai clienti, che troppo spesso scordano di utilizzare l’asciugamano sugli attrezzi, che usano gli strumenti dello spogliatoio come personali e che a volte vengono ad allenarsi anche con il raffreddore, con piccole ferite, e simili. So che non è un’operazione sempre semplice e che c’è il rischio che il cliente si risenta, ma magari si possono ricordare queste regole basilari nella prossima newsletter del centro o con qualche ironica vignetta direttamente in palestra. In fondo lo sport è anche disciplina e rispetto delle regole.

Consigli per svolgere attività fisica in sicurezza

La Federazione Medico Sportiva Italiana (FMSI) ha diffuso una guida con le norme igienico sanitarie per evitare la diffusione dei virus (non solo del CoVit-19) nel mondo dello sport. Ecco i consigli più indicati per il mondo del fitness, che sarebbe opportuno ricordare a tutti i propri abbonati.

  • Utilizzare sempre bicchieri monouso e non bere dalla stessa bottiglia utilizzata da altri atleti.
  • Evitare di consumare cibo negli spogliatoi e in palestra.
  • Riporre oggetti e indumenti personali nelle proprie borse, evitando di lasciarli esposti negli spogliatoi.
  • Buttare subito negli appositi contenitori i fazzolettini di carta o altri materiali usati come cerotti e bende.
  • Lavarsi accuratamente le mani il più spesso possibile: le mani rappresentano il mezzo di contagio più diffuso per qualunque tipo di influenza e raffreddore.
  • In sala pesi sarebbe buona norma usare gli appositi guanti, cercando di stigmatizzare l’idea che i “veri atleti” non li usano.
  • Evitare, nell’utilizzo di servizi igienici comuni, di toccare il rubinetto dopo essersi lavati le mani, ma utilizzare salviette monouso.
  • Non toccarsi gli occhi, il naso o la bocca con le mani non lavate. Qualora si tossisca o si starnutisca, coprirsi la bocca e il naso con un fazzoletto o con il braccio, ma non con la mano.
  • Inoltre, i gestori di club devono favorire l’uso di dispenser automatici con adeguate soluzioni detergenti disinfettanti, sia negli spogliatoi, sia nelle toilette, sia nelle sale attrezzi.
  • I gestori di club, infine, devono arieggiare tutti i locali il più spesso possibile.
    Disinfettare periodicamente tavoli, panche, sedie, attaccapanni, pavimenti, rubinetti, maniglie, docce e toilette con soluzioni disinfettanti a base di candeggina o cloro, solventi, etanolo al 75%, acido peracetico e cloroformio.

Federico Cociancich

Giornalista da oltre 20 anni, è il nuovo Direttore Responsabile della rivista La Palestra. ilcoccia@lapalestra.it

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