Manutenzione ordinaria in palestra, quando e come! - La Palestra

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Gestione

Manutenzione ordinaria in palestra, quando e come!

Ogni palestra da nord a sud, senza eccezioni tra grandi e piccoli centri, ha dei problemi legati alla gestione quotidiana delle attrezzature. Ogni gestore si destreggia più o meno bene, ma quando arrivano le decisioni da prendere sulla manutenzione ordinaria o straordinarie degli attrezzi, l’imprenditore del fitness cade spesso negli errori più banali. Ecco i consigli dell’esperto.

Sono Glauco, molti di voi mi conoscono perché da oltre vent’anni entro ed esco dalle voste palestrerche occupandomi del “post vendita”. Cercerò di fare alcune considerazioni sulle attrezzature di sala, che per moltissimi di voi dovrebbero rappresentare il core business dell’attività, ma spesso non è così. Vi racconto un aneddoto che mi è capitato poco tempo fa per farvi capire meglio: ero pronto e organizzato per un lavoro importante da fare su attrezzature cardio ferme da settimane e su macchine isotoniche da aggiornare. Quando chiamo il cliente per fissare la data all’indomani, mi sento dire: «No guarda, sai, l’altro giorno mi si è rotta la caldaia e ho già speso migliaia di euro, aspettiamo un po’ prima di sistemare gli attrezzi». Se ci soffermiamo sulla risposta del titolare, possiamo capire che il vero problema non sta nella rottura della caldaia…

Perché un centro che ha come core business gli attrezzi fitness ha dei pezzi cardio fermi da mesi? Troppo vecchi e obsoleti per fare manutenzione ancora una volta, oppure perché non essendo mai stata fatta una manutenzione regolare e costante si sono accumulati i problemi e quindi i costi?

Alla vostra automobile fate il tagliando ogni 25-30mila km e alle vostre attrezzature quando avete fatto l’ultimo tagliando? Attenzione, non sto parlando della manutenzione “perché la macchina si è fermata”. Parlo della verifica, controllo e pulizia che permettono un regolare utilizzo e prevenzione di eventuali rotture e fermi macchina, ma soprattutto che si rendono necessari per la sicurezza e incolumità del cliente. Cosa succederebbe se a 15 km orari un tappeto si dovesse bloccare di colpo? Probabilmente con una bella causa dell’avvocato del cliente che si è schiantato. Oppure che cosa succede se nell’esecuzione a una lat machine, d’improvviso si spezza il cavo e il cliente si apre la testa con la sbarra nella fase di trazione? Come minimo chiamate l’ambulanza.

Quando fare manutenzione ordinaria?

Bisogna distinguere innanzitutto tra attrezzature cardiovascolari, isotoniche, accessori di sala pesi, attrezzi e accessori di sala corsi.

  • Per le macchine isotoniche un controllo annuo, ricordandosi di redigere un report accurato, potrebbe essere sufficiente.
  • Per tutte le attrezzature cardiovascolari, la diversità e complessità delle macchine può richiedere due, tre, quattro interventi annui. Certamente fare meno di due interventi, anche solo per pulire lo sporco e rimuovere la polvere che si accumula, significherebbe far invecchiare in anticipo l’attrezzo, dovendo magari intervenire prima del previsto con ricambi da sostituire. Per farvi un esempio pratico, un cinghiolo non posizionato correttamente potrebbe consumarsi in pochi mesi, oppure un cuscinetto che sta per cedere, potrebbe compromettere un ingranaggio o un motore da centinaia o migliaia di euro.
  • Poi ci sono tutti gli accessori della sala cardio e delle sale corsi, che troppo spesso vengono trascurati. Mi capita di vedere impugnature in cordura sfilacciate, morsetti arrugginiti, tappetini strappati e scoloriti. Perché non provate a mettervi nei panni di una persona che entra per la prima volta nel vostro centro e viene invitata a fare il “giro”? Vi siete ma chiesti cosa vedono i suoi occhi? Cosa sente il suo naso? Cosa ascoltano le sue orecchie?

Quante volte mi capita di vedere la parola GUASTO sulle macchine, magari scritta in pennarello direttamente sul display dell’attrezzo con una calligrafia alcune volte imbarazzante… Vi garantisco che tutti i giorni vedo queste scene e spesso mi sento dire dai clienti: «Oh, finalmente è arrivata l’assistenza», quasi fosse colpa mia che l’attrezzo ha scritto guasto da tre-quattro-cinque settimane.

Glauco Grassi

glauco@fullsport.it

Mini questionario

Provate a mettere la spunta su sì o su no alle voci della tabella seguente, poi andate a vedere, a fine articolo, a quale palestra appartenete.

– Avete un libro attrezzi?

Sì       No

– Fate la manutenzione periodica a tutti gli attrezzi?

Sì       No

– Tenete aggiornato il libro manutenzione diviso per macchina (cronostoria) tutte le volte che si interviene sia per manutenzioni ordinarie che straordinarie?

Sì       No

– Avete fatto, o vi siete fatti fare, un piano di ammortamento attrezzi quando li avete acquistati e quando pensate di sostituirli?

Sì       No

– Quando un attrezzo si ferma, mandate la scheda macchina al vostro tecnico di riferimento?

Sì       No

– Fate un controllo giornaliero o almeno settimanale delle attrezzature (stato di pulizia, verifica di funzionalità generale, rumori strani)?

Sì       No

– Avete una persona di riferimento per le manutenzione ordinaria (che la esegue regolarmente)?

Sì       No

– Per le varie attrezzature in possesso avete un kit pronto riparazione per le cose banali senza dover fare un fermo macchina di giorni (tipo: cinghiette per pedali, un nastro per tappeto se ne avete 5-6 uguali, una sella di scorta se fate spinning, un po’ di cavo per isotoniche)?

Sì       No

– Avete prodotti specifici per la manutenzione e pulizia?

Sì       No

– Avete una cassetta pronto intervento per chi si fa male con disinfettante, cerotti, garze ed altro?

Sì       No

Ho riportato 10 punti per non infierire oltre, ad ogni quesito segnate sì o no e contateli. Al termine dell’operazione, quando finite di leggere l’articolo,  il vostro stato di efficienza del comparto attrezzi.


Risultato del mini questionario

7-10 sì: siete una delle palestre all’avanguardia, bravi

4-6 sì: state già facendo qualche cosa, ma avete

ancora ampi margini di miglioramento

2-3 sì: forse bisogna rivedere subito alcune cose

1 sì : è il caso di farsi un paio di domande

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