Partnership tra palestre e aziende possono rappresentare molto più di semplici elargizioni di sconti e promozioni, bensì essere la base di un rapporto duraturo di partnership vantaggiosa per entrambi i soggetti.
Sempre più palestre stipulano convenzioni con varie aziende nella speranza di vendere i propri abbonamenti ai dipendenti e ai clienti delle stesse. Siamo sicuri, però, che la convenzione di per sé sia un incentivo per i dipendenti dell’azienda di turno a entrare nella vostra palestra? Molti di voi infatti avranno toccato con mano che non è sempre automatico che l’azienda convenzionata diventi promotrice della vostra palestra.
Lasciamo la parola alle aziende per aiutare a comprendere alcuni degli aspetti di un accordo di questo genere chiediamo aiuto a Rinaldo Casali, Manager di azienda con una esperienza in questo campo.

La convenzione tra una palestra e una qualsiasi azienda è un contratto a tutti gli effetti, cosa deve sapere il gestore della palestra per intraprendere questo progetto?
Credo sia fondamentale il confronto tra la palestra e l’azienda sugli obiettivi di comunicazione e di business che devono essere da subito chiari e condivisi. Dal punto di vista normativo e contrattuale, le formule applicabili sono molteplici e ben codificate, legate agli obiettivi dell’accordo.
Partnership tra palestre e aziende: cosa consigli per evitare che questo “impegno” si traduca in una mera comunicazione affissa nella bacheca fisica (oppure online) del Cral aziendale?
C’è bisogno di tempo e dedizione per rappresentare un caso di successo. È imprescindibile a mio parere un confronto quasi quotidiano per “attivare” la partnership. Oggi il “cliente” è alla continua ricerca di esperienze. Vuole sentirsi parte di qualcosa. Il mio suggerimento è di lavorare sulle emozioni, su tutto quanto non può essere comprato ma è riservato a chi fa parte, come dicevo prima, di qualcosa di speciale.
Il contratto di convenzione può essere l’elemento finale o meglio accessorio di un rapporto più strutturato con l’azienda?
Credo di no, piuttosto lo vedo come un primo passo per conoscersi e costruire un percorso insieme. Detto questo possiamo affermare che fare convenzioni con le aziende può essere un “affare” e rientrare a pieno titolo nell’armamentario promozionale a disposizione della palestra a patto che la convenzione non sia una iniziativa statica nel tempo lasciata a sé stessa ma piuttosto una operazione tracciata, monitorata con un controllo delle vendite e correlata a una pressione promozionale continua.
Per quanto riguarda le palestre e i viaggi, esaminiamo cosa si può fare con una convenzione. Questo caso reale va oltre alla semplice convenzione fatta da sconti e promozioni: è una iniziativa che lega la palestra ai viaggi. Nulla di inedito ovviamente, molte palestre sono da tempo convenzionate con agenzie di viaggi, ma ci racconta meglio le potenzialità di questo tipo di accordo Enzo Carella, manager di lungo corso di primari operatori turistici e artefice di iniziative di successo che vanno in tal senso.
Ciao Enzo, è risaputo che la motivazione nella scelta di una vacanza dipende sempre di più dalle esperienze vissute che dal luogo, è proprio così?
La vacanza è sempre più vissuta come esperienza immersiva nelle proprie passioni. Sport, enogastronomia e natura rappresentano tre grandi temi che il turista moderno mette al centro delle proprie scelte. Oggi i viaggiatori scelgono i luoghi delle proprie vacanze in maniera consapevole e con un occhio sempre attento alla sostenibilità, senza trascurare i comfort e la possibilità di dedicare del tempo allo stare bene.

Puoi sintetizzare cosa prevede la legislazione italiana nel caso in cui una palestra volesse organizzare soggiorni a tema e venderli ai
propri iscritti?
La legislazione italiana ed europea sono molto chiare in merito. L’organizzazione dei viaggi è delegata alle imprese che dispongono di regolare licenza di Agenzia di Viaggi o di Tour Operator. Le ultime disposizioni europee in merito prevedono, a maggior tutela del consumatore, che ogni organizzatore di viaggi disponga anche di coperture assicurative o di fondi specifici a copertura dei rischi di viaggio e di insolvenza. La migliore soluzione è quella di affidarsi a professionisti che possono personalizzare i soggiorni a tema organizzando ogni dettaglio della vacanza: sapranno costruire insieme alle palestre le migliori soluzioni.
Con la tua agenzia hai costruito insieme a un importante network di centri fitness una convenzione che ha fatto storia nel settore turismo ma anche in quello delle palestre. Cosa ci puoi dire di questa avventura?
Sport, Benessere e Vacanza fanno rima da tanti anni. Fin dagli anni ‘70 le attività sportive hanno rappresentato un elemento portante dell’offerta di servizi negli alberghi e nei Villaggi Turistici.
Nei primi anni 2000 con un grande Brand italiano delle vacanze abbiamo intuito la possibilità di creare una relazione continuativa sia con gli appassionati sportivi, sia con i semplici frequentatori delle palestre. Era il tempo delle prime catene di palestre identificate da Brand Nazionali e da Brand locali. A Milano in particolare abbiamo sostenuto con un importante Network di palestre un palinsesto di iniziative dedicate ai viaggi a tema sportivo, organizzando giornate promozionali, viaggi di gruppo, così come semplici iniziative congiunte che favorissero la fidelizzazione dei clienti. È stato un successo strepitoso che in alcuni casi dura ancora oggi.
A questo punto non rimane che sentire la voce delle palestre: facciamo due chiacchiere con l’Architetto Livio Leardi titolare di GetFit, persona con le idee molto chiare e di grande spessore umano.
Lei è l’ideatore di Get Fit Travel, cosa ci può raccontare di questa esperienza?
Avevamo l’esigenza, già 30 anni fa, di rendere i nostri clienti parte attiva dei nostri progetti perciò abbiamo creato insieme a loro momenti di aggregazione come viaggi, cene, momenti di svago e occasioni di condivisione e divertimento. Tutto è nato in modo spontaneo e naturale sfociando nel progetto Get Fit Travel che offre tuttora la possibilità ai nostri soci di acquistare da una parte pacchetti di viaggio tramite la nostra agenzia convenzionata e dall’altra di partecipare a eventi e soggiorni a tema da noi organizzati.
Lei è un architetto, quindi con una forte predisposizione ai dettagli e alla qualità. Come è riuscito a garantire ai suoi clienti lo stesso livello di qualità del servizio e di soddisfazione anche al di fuori delle sue palestre?
Affidandoci a partner specializzati e professionali che già ai nostri esordi hanno saputo cogliere la nostra filosofia facendola propria. Ma non sono state partnership a senso unico, anche noi abbiamo nel tempo migliorato la capacità di accogliere e di ospitare i nostri soci attingendo dal Dna degli hotel che ci accoglievano e ospitavano di volta in volta.
Immagino che i primi promotori delle vostre palestre siano i vostri clienti, come hanno accettato questa iniziativa?
Il servizio di agenzia di viaggi ha fatto sentire i nostri clienti sempre più parte del mondo Get Fit. Per loro usufruire di un servizio comodo nell’utilizzo e la consulenza dedicata, associata a vantaggi in termini economici, ha fatto il resto. Le iniziative turistiche a data fissa con eventi a tema sono un format coerente con Get Fit e molto apprezzato dai nostri soci.

Quali sono le problematiche che ha riscontrato in questa esperienza?
Abbiamo dovuto fare una scelta tra la cura al cliente e il volume di adesioni. La logistica degli eventi, la cura dei dettagli e la voglia di una aggregazione vera che contraddistingue da sempre Get Fit ci hanno imposto di limitare le iniziative a eventi selezionati e con adesioni limitate.
Roberto Panizza
Professionista di tour operator, catene alberghiere e amministrazioni pubbliche per lo sviluppo e la promozione della vacanza a tema sportivo e attivo.