Con l’abrogazione della Società Sportiva Lucrativa, la società Sportiva Dilettantistica sembra risorgere dalle proprie ceneri. Ripercorriamo il recente excursus normativo che ha ricondotto la disciplina sportiva dilettantistica al punto di partenza
Alla fine dello scorso anno il governo Gentiloni, su volontà del Ministro Luca Lotti, ha introdotto con la Legge di Bilancio 2018 una serie di misure a modifica di aspetti riguardanti lo sport dilettantistico. Il Pacchetto Sport, contenuto nel decreto, ha così sbloccato l’immobilismo legislativo che per anni aveva caratterizzato il settore.
Tra le novità introdotte, quelle maggiormente alle luci della ribalta sono state:
- l’inserimento di un nuovo tipo di schema societario: la società sportiva dilettantistica lucrativa;
- l’inquadramento dei rapporti di lavoro, nello sport dilettantistico, quali collaborazioni coordinate e continuative;
- il conferimento al CONI del compito di individuare le mansioni che avrebbero potuto costituire l’oggetto di specifici contratti di collaborazione coordinata e continuativa sportiva;
- l’innalzamento del tetto dei compensi sportivi a € 10.000 al di sotto del quale non si applica alcuna ritenuta fiscale.
Quindi, a eccezione del seducente aumento del limite della franchigia esentasse per i compensi sportivi – operativo dal primo di gennaio di quest’anno – le altre novità introdotte sono rimaste inattuate a causa di indispensabili delibere del CONI che non sono mai state emanate. Sono state infatti attese invano sia l’emanazione di un documento del Consiglio Nazionale del CONI che andasse a chiarire quali tipologie di mansioni potessero considerarsi sportive, sia una delibera che consentisse l’iscrizione al Registro anche ad Enti “commerciali” (le sportive lucrative).
Decreto Dignità
A salvare dall’impasse il CONI è intervenuto il nuovo governo con il Decreto Dignità che, senza mezze misure, ha abrogato tutto il Pacchetto Sport ad eccezione del nuovo limite di detassazione dei compensi.
Che cosa si fa adesso?
La normativa sportivo dilettantistica, con tutte le sue incertezze, rimane quindi pressoché immutata rispetto alla precedente. La figura del lavoratore sportivo dilettante continua a non essere oggetto di una disciplina esatta, generando quindi potenziali dubbi interpretativi.
La sportiva dilettantistica lucrativa viene infine definitivamente abrogata, conseguentemente le società che nel mentre si fossero costituite o trasformate in tale forma giuridica a questo punto avranno solamente due alternative:
- abbandonare definitivamente l’universo sportivo dilettantistico adeguandosi alla normativa delle società commerciali, rinunciando in questo modo alle agevolazioni promesse;
- tornare a far parte del terzo settore scegliendo tra Associazione o Società Sportiva Dilettantistica con il divieto assoluto di ripartizione, diretta e indiretta, degli eventuali utili.
Luca Mattonai
Tributarista e legale rappresentante dello Studio Mattonai di Bientina, in provincia di Pisa, fornisce assistenza per la costituzione e la gestione di ogni tipo di azienda e società sportiva.
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