Perché funzionerà il Medical Fitness - La Palestra

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Dossier

Perché funzionerà il Medical Fitness

I centri sportivi apriranno nuovi spazi a nuovi target specifici, permettendo al proprio personale tecnico quella crescita professionale mai completamente realizzata

Si parla tanto di Medical Fitness, si parla sempre di più di Medical Fitness, ma effettivamente sappiamo cos’è il Medical Fitness, a chi si rivolge e in quali contesti può esistere? E quale preparazione è necessaria per gestire dei percorsi così particolari?
Cercherò in breve di stimolare e condividere con voi un percorso di informazioni che abbiamo fatto proprio in questi mesi di serrata ed entusiasmante attività che ho avuto il piacere (e la fatica) di realizzare con Movimento per la Salute, la prima iniziativa in Italia che collega il Medico di Medicina Generale (MMG) con il centro sportivo per la prescrizione di esercizio fisico in sicurezza in strutture certificate con personale professionale.

Perché funzionerà
Si sono sviluppate diverse iniziative sul territorio relative all’utilizzo dell’esercizio fisico come farmaco. Poche però funzionano perché rappresentano solo lo sviluppo di interessi particolari e di progetti che non riescono poi ad esprimere un’applicazione pratica. Tanta teoria, tanti corsi, ma manca quasi sempre il collegamento con l’area sanitaria sul territorio.

Il Medical Fitness funzionerà perché è necessario identificare un percorso innovativo rispetto all’incremento insostenibile dei costi delle spese sanitarie regionali e poi nazionali.
I convegni ai quali abbiamo partecipato ci illustrano che è iniziata una nuova era per la medicina e per la medicina territoriale dei MMG in particolare, rallentata solamente dall’arretratezza tecnologica e culturale del sistema (come avviene in tanti altri settori in Italia).

Funzionerà perché le esigenze di risparmio e la tecnologia applicata rivoluzioneranno i comportamenti, le azioni, i risultati e la percezione di tutti i soggetti coinvolti. Sono in uscita nuovi prodotti che ci rivoluzioneranno la vita: Health Kit di Apple e Google Fit ci costringeranno a nuovi comportamenti dai quali nasceranno nuove esigenze, nuovi vantaggi ma anche, forse, nuove ansie.

Due linee di intervento: i malati e i sani, cura e prevenzione
Si potrebbe pensare che il Medical Fitness si realizzi solo per le persone “da curare”. In realtà non si considera tutta quella fascia di soggetti oggi sani ma sedentari che non perseguendo nessun comportamento attivo sono destinati quasi certamente ad un ingresso progressivo in una patologia cronica relativa alle malattie metaboliche. Numerose ricerche scientifiche dimostrano inequivocabilmente che la sedentarietà uccide di più del fumo. Ecco quindi che nel Medical Fitness può e deve inserirsi quel concetto di prevenzione “tanto” discusso e mai applicato, sempre però passando dal medico. Per questo sarà necessario personale professionale. Perché il paziente è un’altra cosa rispetto al cliente. I centri sportivi non diventeranno cliniche, ma apriranno nuovi spazi a nuovi target specifici, permettendo al proprio personale tecnico quella crescita professionale mai completamente realizzata.

I protagonisti: MMG, centri sportivi e tecnici
I Medici di Medicina Generale rappresentano il contatto con il territorio e sono coloro che hanno la conoscenza della salute del loro assistito (sano e malato). Si dovrà passare da una medicina difensiva (ho male e prendo il farmaco) ad una medicina di iniziativa (sono sano e desidero mantenere questo stato attraverso comportamenti coerenti), che consideri l’esercizio fisico come farmaco, prescritto e somministrato secondo regole precise, attraverso protocolli e informazioni dei più importanti studi scientifici e delle più importanti società scientifiche europee e internazionali.

I Centri Sportivi
Qui è necessario fare un discorso a parte. La rivoluzione non riguarda solo l’area sanitaria ma, contemporaneamente, anche il titolare del centro sportivo, il tecnico, il personale di contatto. Anche qui la realtà non è tutta rose e fiori. Ci sono situazioni ancora tanto distanti da un’evoluzione come quella descritta. Distanti come strutture, come qualità del personale, come atteggiamento, come clima ambientale, come visione complessiva. Chi rimarrà indietro non si salverà.

Il rischio come settore è quello di non vedere lontano, di arroccarsi dietro barricate antiche e di farsi sfuggire un’opportunità che, come sempre succede in questi casi, se non ci si muove, sarà raccolta da qualcun altro.

I limiti e i vantaggi: la politica sanitaria delegata alle Regioni
Come tante situazioni in Italia, nella realizzazione di questo nuovo percorso ci troviamo di fronte a delle difficoltà organizzative e burocratiche elevate. La sanità è una competenza regionale e, regionalmente, si sviluppano interessi specifici che il più delle volte non sono interessi generali. Manca una regia nazionale coordinata, ognuno fa per sé e i risultati si vedono. Software che non si parlano, controllo dei sistemi diversi da regione a regione, modalità di aggregazione dei MMG lasciate alle singole iniziative, soluzioni sanitarie diverse perché diverse sono le risorse disponibili.

Insomma, le difficoltà sono tante. Ma la strada, anche per iniziative come la nostra, è tracciata. È solo questione di tempo. Se tutti i diversi sistemi identificassero il modo di collaborare avremmo dei risultati eccezionali anche nel breve periodo. Per il medico, per il paziente, per il centro sportivo e per il risparmio sanitario. L’investimento in salute è oggi il presupposto e una delle poche condizioni per la crescita e lo sviluppo di un Paese.

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