Perché assumere un assistente virtuale in palestra? - La Palestra

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Gestione

Perché assumere un assistente virtuale in palestra?

Ricorrere a un programma virtuale basato sull’intelligenza artificiale consente di interpretare le richieste degli utenti e di rispondere tempestivamente senza l’intervento diretto di un operatore. Al giorno d’oggi è una possibilità da vagliare con estrema attenzione.

Avete deciso di investire sulla comunicazione digitale e vi siete accorti di non riuscire a gestire al meglio tutti i clienti che richiedono informazioni? Vorreste aumentare il palinsesto delle lezioni senza aumentare i costi? Vorreste differenziarvi dalla concorrenza ma non sapete da dove cominciare? La soluzione potrebbe essere avvalersi di un assistente virtuale. Se nella vita quotidiana molte persone conoscono e chiedono aiuto, in caso di necessità, a Siri, Cortona o Alexa, ora è arrivato il momento di assumere anche nelle vostre palestre questi preziosi alleati virtuali.

I club sportivi in Italia sono oltre 7000 e per la maggior parte di piccole dimensioni a conduzione familiare. Alla luce di questo dato è fondamentale sottolineare l’importanza di diversificarsi dalla concorrenza e offrire ai nuovi potenziali clienti un’esperienza unica fin dal primo contatto.

Per riuscire in questa impresa, ecco giungere in supporto il chatbot, un concreto aiuto dei centri fitness del futuro, una fonte inesauribile di informazioni sul cliente, che “cattura” dalle interazioni che gestisce grazie alla sua intelligenza artificiale, incrociando le abitudini dei potenziali clienti. I chatbot sono programmati per valorizzare la relazione con l’interlocutore che si mette in contatto con il club per mezzo del sito web, dei social, o delle app: sarà come munire le palestre di un servizio di assistenza h 24, in grado di gestire contemporaneamente un numero altissimo di conversazioni.

Sapere di aver bisogno di aiuto è la parte facile, ma decidere come trovare quell’aiuto è più impegnativo. È meglio assumerne uno in carne e ossa o la tecnologia ha pensato anche a questo?

Che cos’è in realtà un chatbot?

Non si tratta di un semplice risponditore automatico che si limita a fare da filtro fra il club e i suoi clienti, è un programma virtuale basato sull’intelligenza artificiale che interpreta le richieste degli utenti e risponde senza l’intervento diretto di un operatore.

Come scegliere il proprio chatbot

Su Botlist.co  è possibile ricercare direttamente i chatbot divisi per argomento, in alternativa è possibile consultare diverse piattaforme che consentono di creare un chatbot on line anche senza avere delle competenze specifiche come programmatori, tra cui ManyChat, ChatFuel e Dialogflow. Dal sito al social network, fino ad approdare sulle piattaforme più conosciute di messaggistica istantanea, oggi qualsiasi sistema tecnologico può essere integrato con un’intelligenza artificiale.

L’assistente virtuale non si limita a gestire soltanto rapporti a distanza, ormai da qualche anno in Italia abbiamo visto sbarcare i primi allenamenti con monitor. Nato inizialmente come un servizio offerto dalle catene “low cost”, oggi sta cominciando a essere inserito anche all’interno dei club di “medium price”: parliamo di virtual training, lezioni di gruppo tenute da un avatar (sempre di bell’aspetto), proiettate nelle sala corsi, che riproducono l’esecuzione del programma scelto.

Come si posiziona nel mercato del fitness italiano il virtual training?

È senz’altro un valore aggiunto al servizio normalmente proposto dai club che non andrà a sostituire completamente la figura carismatica del trainer, al contrario, porterà gli istruttori a competere con virtual trainer ultra preparati, aumentando la qualità del servizio offerto dal vivo.

Nonostante riduca il coinvolgimento empatico con il gruppo, il virtual training fidelizza il servizio e non l’istruttore. Detto in altre parole, elimina il rischio che i clienti si leghino soltanto al trainer e non all’azienda.

Elisabetta Pea

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