Come seguire al meglio le future mamme in palestra - La Palestra

Scarica gratis il numero 111

Gestione

Come seguire al meglio le future mamme in palestra

Per una palestra è importante seguire adeguatamente e far sentire tranquille anche le donne che sono in dolce attesa. Come soddisfare le loro esigenze e non “perderle” ce lo spiega www.pazienti.it

Quante volte vi sarà capitato di vedere con gioia una delle vostre clienti, in palestra, dire sì allo sport anche nei mesi della gravidanza? Probabilmente, in questi casi, vi sarete anche confrontati con i dubbi e i timori riferiti dai trainer che, spesso, seguono le future mamme. Non sempre, infatti, si è pienamente consapevoli dei benefici e della possibilità di continuare a fare attività fisica, anche durante i mesi della gestazione.
Quando una donna sta per diventare mamma, ci sono molte cose a cui deve pensare: dall’alimentazione alle visite ambulatoriali, da una maggiore attenzione ai cambiamenti del proprio corpo all’evitare comportamenti potenzialmente dannosi per il piccolo in arrivo. In tutto ciò, non andrebbe mai trascurato lo sport, che in gravidanza, a volte, può sembrare pericoloso o inadatto, ma che se affrontato con le giuste modalità e con la guida esperta proprio di uno dei trainer della palestra, può rivelarsi invece fondamentale per la salute anche del bambino.

Come rapportarsi con una donna in gravidanza che desidera fare sport?

In primis, è bene tener conto che ogni mamma è diversa e, per questa ragione, anche le esperienze vissute possono rappresentare un unicum a cui non è possibile far assoluto riferimento. Le donne vanno ascoltate: ci sono alcune che non avvertono alcun sintomo o fastidio, si sentono in forma e pronte a continuare con le normali attività quotidiane. Altre, che, superato il primo trimestre, lamentano un po’ più di stanchezza e debolezza. Per questa ragione, il compito di una figura esperta è quello di valutare le condizioni e guidare nella scelta del tipo di ginnastica da attuare, tenendo conto del peso corporeo, del tono muscolare e della flessibilità. Non tutte le donne hanno un fisico da atlete, né sono abituate a praticare sport: ciò non significa che anche loro non possano però beneficiare di un po’ di sano movimento in dolce attesa.
Senz’altro una migliore postura e una maggiore efficienza degli apparati cardiocircolatorio e respiratorio saranno di grande beneficio: aumenteranno il trasporto di ossigeno, diminuiranno i gonfiori e gli stati doloranti di braccia e di gambe e, oltre a ciò, consentiranno la liberazione delle endorfine, ormoni che aiutano il benessere psicofisico. Se è necessario migliorare il tono del pavimento pelvico e prevenire così prolassi e incontinenza, potrete consigliare di eseguire esercizi ad hoc, che aiuteranno anche nel recupero post-parto.

Come far scegliere l’attività fisica più giusta?

Per prima cosa, è bene dire che esistono numerose attività fisiche che è possibile praticare durante la gravidanza in tutta tranquillità. Di certo, si sconsigliano sport estremi o che possano mettere a rischio la vita del piccolo: le arti marziali o il sollevamento di pesi non sono di certo le migliori scelte per chi aspetta un bambino.
Il consiglio da far seguire è sempre quello di sentire il parere di un ginecologo e di un fisioterapista, per valutare lo sport migliore: acquagym, danza, stretching, yoga o ginnastica dolce, sono tutte attività generalmente sicure.
A seconda poi che ci si trovi ad avere a che fare con un problema specifico, occorrerà valutare quali sono le attività più indicate.

Vediamone alcune.

La donna avverte problemi di circolazione?

In questo caso, il tapis roulant o la cyclette (ma pedalando lentamente) possono rappresentare un valido aiuto. Camminare e muovere le gambe, senza correre e dunque senza affaticarsi, stimola la circolazione sanguigna, riattivando il microcircolo e riducendo, così, la ritenzione dei liquidi.

Si lamentano dolori alla schiena?

Un po’ di vecchio, caro stretching può migliorare la condizione. In questo modo, infatti, si rilasseranno i muscoli, scongiurando le fastidiose contratture, soprattutto nei mesi più avanzati della gravidanza, quando il peso della pancia stressa la schiena, le caviglie e le ginocchia, provocando anche una fastidiosa modificazione posturale. Il consiglio è di far eseguire lo stretching in forma statica per 30 secondi, da sedute, per evitare che i molleggiamenti causino traumi.

Reflusso gastroesofageo e nausea?

È bene far sì che ci si concentri su respirazione e yoga, che potrebbero essere la soluzione ideale anche se si soffre di insonnia. Inoltre, lo yoga può aiutare nella preparazione al parto, quando si è più in là nei mesi, mentre all’inizio della gravidanza può consentire di combattere la stanchezza, i dolori a livello lombare, la costipazione, la cefalea e, appunto, la nausea.

Umore altalenante?

Già, perché come ben sapete, lo sport è anche uno dei segreti per ritrovare il buon umore. In questi casi, ideali possono essere la cosiddetta ginnastica dolce e il pilates, con esercizi lenti, di allungamento, da far eseguire anche da sdraiate e da insegnare a ripetere anche a casa, ma senza fatica.

Pavimento pelvico debole? 

Non solo gli esercizi di Kegel, ovvero le semplici contrazioni volontarie dei muscoli del pavimento pelvico, ma anche esercizi con la palla, da sdraiate, possono essere utili alle vostre clienti che, distendendosi e utilizzando la palla, migliorano in generale il controllo muscolare.

Qual è l’approccio giusto con lo sport che dovete consigliare a una donna in gravidanza?

Eseguire un qualsiasi tipo di attività non deve tradursi in una pratica agonistica, questo è il messaggio. Ogni esercizio che la futura mamma compie va effettuato tenendo conto delle capacità e dei limiti personali: ciò che conta non è l’esecuzione perfetta dell’esercizio, ma il miglioramento della condizione, facendo sì che si lavori sempre sulla corretta respirazione e si impari ad “ascoltare” il proprio corpo.
Anche gli ostetrici sono figure fondamentali e di riferimento, e non solo durante i corsi preparto: essi potranno dare alcuni preziosi consigli legati al giusto allenamento anche ai personal trainer, oltre che accertarsi dello stato di salute di gestante e feto. Perché, dunque, non pensare di organizzare proprio in palestra dei corsi specifici per le future mamme? Sarebbe un modo per rompere qualche vecchio tabù sullo sport e la gravidanza.

Dr. Gianfranco Blaas
Specialista in ginecologia e ostetricia dal 1971. Prima assistente e poi aiuto corresponsabile, dal 1970 al 1996, alla maternità di Borgo Trento a Verona. Poi direttore di ostetricia e ginecologia alla ULSS 22, Ospedale di Bussolengo. Dal 2000, direttore dipartimento materno infantile della ULSS 22. In pensione dal 2013.

Iscriviti alla newsletter