Il poliuretano nel settore fitness - La Palestra

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Il poliuretano nel settore fitness

Sempre più diffuso nel mondo delle palestre, questo materiale consente numerose applicazioni grazie a una serie di aspetti positivi

Il poliuretano è un materiale appartenente alla famiglia dei polimeri. Con adeguate integrazioni, possono essere incrementate le sue potenzialità di resistenza, affidabilità, durabilità: l’efficacia del prodotto è ottenuta grazie alla composizione monomeri e prepolimeri, consentendo di superare il limite proprio del composto originale, molto sensibile alla luce/raggi UV, al cloro e agli inquinanti atmosferici. Il prodotto finale ottiene caratteristiche di ottima tenuta ai coloranti, di resistenza alle sollecitazioni crash e quindi conferma la sua affidabilità. Oggi lo ritroviamo diffusissimo nel settore del fitness.

Il poliuretano presenta un’ottima lavorabilità/processabilità e questo fa sì che possa essere usato nell’arredo, per creare forme di sedute, divani, oggetti, anche molto originali. Attraverso l’utilizzo e la resa cromatica dei coloranti, offre opportunità sempre più innovative, permettendo di creare prodotti dallo stile fresco e moderno.

Inoltre, grazie a particolari tipi di lavorazione, le schiume flessibili, diventa un ottimo isolante e risulta utile per rivestire le pareti delle sale in cui si svolgono attività ritmate, ove la musica è un modulo di traino di corsi. Il poliuterano permette di isolare l’ambiente per consentire a tutti gli utenti del centro fitness di svolgere il proprio allenamento in maniera ottimale. Senza contare che i parametri di protezione devono essere rispettati, i decibel devono essere contenuti, le frequenze in Hz mantenute a regime della EN 29052-EN 29053.

Aspetti positivi
– Il poliuretano ha una notevole resistenza agli agenti chimici e corrosivi e per questo risulta perfetto in quegli ambienti ove la massima pulizia è da ritenersi determinante, come in un centro fitness, e consente di ottenere risultati estetici duraturi nel tempo.

– Ha buone proprietà isolanti termiche ed elettriche.

– È estremamente leggero. Abbinato ad altri materiali può essere utilizzato come contenitore con design moderno e malleabile, determinando una originalità degli stampi.

– È disponibile in una vasta gamma di colori. Può essere quindi usato in un ampio panorama d’uso delle schede colori RAL (tabella in uso ai progettisti). Offre l’opportunità di varie sfumature, venendo incontro alle esigenze dei designer. Un esempio di sua collocazione è quello di una sala arredo-relax in adiacenza alla sala pesi di un centro wellness.

– Dal punto di vista economico, è un materiale competitivo. Può essere preso seriamente in considerazione da chi deve affrontare il rinnovo degli arredi e l’aggiornamento di alcuni attrezzi.

Aspetti negativi
– Variabilità dimensionale: non può essere utilizzato in quegli attrezzi dove è richiesta una precisione millimetrica.

– Non è degradabile, ma riciclabile in nuovi ambiti produttivi.

Storicamente
Alla fine dell’Ottocento, il periodo della rivoluzione industriale, si avvia la ricerca sulla lavorazione della “celluloide”, madre di quella plastica ricercata con un concorso indetto nello stato di New York da un’azienda produttrice di palle da biliardo. L’avorio sempre più costoso doveva così essere sostituito dal “nitrato di cellulosa”, un avorio artificiale. Ma il percorso fu lungo e tortuoso. La ricerca proseguì anche per generare nuovi materiali aventi durabilità e migliore lavorabilità. Bisogna superare il secolo e giungere dopo la prima grande guerra per ritrovare nell’industria un’estensione della ricerca che porterà alla produzione del poliuretano.

Le origini
Il poliuretano rientra nella grande famiglia dei prodotti di origine petrolchimica. Fu generato dalle applicazioni di ricerca in laboratorio di Friedrich Bayer nel 1937. Dalla grande famiglia dei polimeri nacquero altre tipologie di composti che nella galassia delle sostanze in trasformazione consentirono l’alternanza con i prodotti di origine naturale. Per citare quanto la ricerca ha generato, riporto un elenco con i prodotti più in uso:

– poliammide (nylon e kevlar, per citare i più conosciuti e presenti negli oggetti di uso comune)

– polistirolo (diffusissimo in ogni settore: dall’edilizia all’arredo, dalle scenografie ai contenitori per alimenti)

– polietilene (molto utilizzato per isolamento di tubazioni, canali, serbatoi in edilizia)

– polipropilene (lo si trova spesso in bordo piscina e campi da golf. Colorabile, non assorbe acqua come il nylon).

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