Palestra e Disabilità Tra limiti e opportunità - La Palestra

Scarica Gratis il numero 120

Gestione

Palestra e Disabilità Tra limiti e opportunità

L’inclusione delle persone con disabilità nelle palestre sta diventando un trend crescente e necessario. Adeguare le strutture per accogliere clienti disabili offre numerosi benefici sia sociali che economici.

Palestra e Disabilità Tra limiti e opportunità

Da diversamente abili a superstar in poco tempo. Questo è quello che sta emergendo sui social e dai media, ed è certamente una tendenza destinata a durare ancora per alcuni anni prima di diventare un must della cultura nazionale. Le stesse paralimpiadi hanno rappresentato il condensato perfetto dei valori sui quali dovrebbe lavorare ogni essere umano per poter raggiungere gli obiettivi che si prefigge.

L’inclusività oggi è favorita da personaggi pubblici di spicco, sia dello spettacolo che del mondo sportivo, che hanno saputo rendere la disabilità un modo si essere naturale e, in alcuni casi, descritta in modo più semplice della vita di molte persone cosiddette normodotate.

Guarda il video:

Qualche dato…

Se è vero che in Italia ci sono circa 13 milioni di disabili, e se è vero anche che ormai si vedono disabili praticare ogni forma di sport, purtroppo è vero anche che in palestra non si vedono o se ne vedono ben pochi.

E andando un po’ più a fondo nell’analisi dei dati statistici, di questi 13 milioni di persone, per ora solo il 9,1% pratica sport e la percentuale è fortemente in crescita. Queste esigue informazioni già possono far intuire che ci si trova di fronte a un serbatoio enorme di persone che gradualmente stanno approcciando al mondo dell’attività fisica per soddisfare il bisogno di stare bene con mente e corpo e per la salute in generale.

Un vero trend

Quello che stiamo osservando è un vero trend che, finalmente, porterà a non vedere più il disabile come una difficoltà da gestire, ma come un valore aggiunto, e forse l’unica persona che può raccontarci ancora qualcosa di nuovo. Siamo nell’era dei cambiamenti rapidi e della difficoltà a emergere a causa dell’elevata competitività sul mercato.

Anche per l’inclusività, al pari di ogni tendenza, i primi che investiranno risorse, creando un servizio dall’elevato valore sociale, avranno la possibilità di cogliere i benefici e raccogliere i risultati.

In un mercato ormai saturo, dove è difficile raccontare ai potenziali clienti quali sono i punti forti della palestra rispetto alla concorrenza, adeguare la palestra per consentire alle persone disabili di potersi allenare insieme a tutti gli altri e con gli stessi macchinari può rappresentare un nuovo punto di svolta per i titolari lungimiranti.

Oggi una palestra che si rende facilmente accessibile ai disabili ha più probabilità di crescere grazie a una nuova fetta di mercato che potrebbe acquisire.

Benefici dell’inclusione

Ogni titolare di palestra dovrebbe prestare la sua attenzione perché i benefici sono enormi. Primo tra tutti il valore sociale di quello che si sta creando. Da buon imprenditore etico credo che ci debba sempre essere un equilibrio tra valore sociale di quanto viene immesso sul territorio e ritorno per l’imprenditore che deve remunerare il rischio d’impresa.

Le palestre che si adegueranno velocemente al cambiamento in atto investendo risorse, diventeranno automaticamente ambasciatrici di un messaggio inclusivo che di per sé genera stima, rispetto e velocizza ulteriormente la creazione di una cultura inclusiva, diventando un modello per gli altri.

Oltre al risvolto sociale, naturalmente ci sono anche risvolti economici per la palestra, che, dopo anni di stazionamento o calo, può tornare a crescere accogliendo una nuova fetta di clientela.

Sto personalmente studiando questo fenomeno, che mi ha portato a conoscere molto da vicino diverse persone con disabilità, e posso assicurare che i numeri sono tutt’altro che da sottovalutare.

Inoltre stanno nascendo aziende che sono in grado di creare un network capace di mettere in contatto le associazioni per i disabili e le cliniche di riabilitazione direttamente con le palestre. E, in forma del tutto gratuita, queste ultime possono acquisire nuovi clienti a costo zero, a differenza degli attuali costi da sostenere per acquisire anche un solo cliente, che spesso non rinnova; i diversamente abili, invece, tendono a essere anche più metodici e stabili nelle loro abitudini, soprattutto quelle legate alla salute.

Naturalmente, in questi network si può entrare solo con palestre idonee, che consentano a chi arriva in carrozzina di potervi accedere senza problemi, e di potersi allenare sulla maggior parte dei macchinari presenti in sala, con personal trainer o in autonomia, ma con almeno un assistente di sala formato per strutturare programmi di allenamento.

Il futuro dell’inclusione

Il futuro dell’inclusione

Questa visione, in cui credo molto e sono certo che si realizzerà, si sta già compiendo. È necessario credere di poter contribuire al cambiamento nel proprio piccolo, investendo in primis, con un pizzico di coraggio imprenditoriale, risorse economiche e tempo per ammodernare il proprio centro.

Come dice Gabriele Araudo, portiere della nazionale Para Ice Hockey, “La disabilità non è un mondo a parte, ma è parte di questo mondo”.

E i primi che toglieranno i paraocchi potranno godere dei molteplici benefici ed esserne orgogliosi

Fabio Marino
Founder Centri Kinesis Sport e Kinesis Sport franchising. Imprenditore e coach di professionisti e Centri Fitness-PT. Laureato in Economia della Start-up con master in amministrazione, gestione e finanza aziendale. Laureato in Scienze motorie con master in posturologia. Ex terapista e preparatore atletico di sportivi professionisti.
Autore dei libri:

  • “REALIZZA IL TUO SOGNO”
  • “IL VIAGGIO: DA PROFESSIONISTA AD IMPRENDITORE IL SUCCESSO SI PIANIFICA ALLA SCRIVANIA”.
  • “MAGIC PILLS”: PERLE D’IMPRENDITORIA SANITARIA

www.kinesisport.com

fabio.marino@kinesisport.com


Potrebbe interessarti anche:

Una palestra senza barriere

Disabili in palestra la mancanza di strutture adeguate

.

Iscriviti alla newsletter