Recuperatori di Calore per la ventilazione delle palestre - La Palestra

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Gestione

Recuperatori di Calore per la ventilazione delle palestre

È sempre più importante risparmiare energia ecco perché conviene installare dei Recuperatori di calore ad alta efficienza per la ventilazione.

Recuperatori di Calore per la ventilazione delle palestre

L’ impiego dei recuperatori di calore ad alta efficienza, ci permette di immettere aria nuova all’interno delle varie sale di una palestra e dei servizi annessi, ottenendo un notevole risparmio di energia rispetto ai sistemi tradizionali di trattamento aria con rientri economici della spesa anche in pochi anni.

Ai fini di una ecosostenibilità e gestione degli ambienti sportivi tra cui quella degli ambienti indoor, è infatti importantissimo garantire e monitorare innumerevoli fattori, tra cui uno dei più importanti ricade nella corretta purificazione dell’aria all’interno degli ambienti dedicati alla disciplina sportiva.

Cosa sono i recuperatori di calore ad alta efficienza

Tutto questo può essere effettuato con delle apparecchiature denominate recuperatori di calore ad alta efficienza, simili a quelli che vengono più comunemente usati negli impianti denominati (VMC), ossia di ventilazione meccanica controllata, anche se questo è un termine usato più spesso nel campo residenziale dove sono richiesti dei volumi di ricambio di molto inferiori di quelli necessari per una palestra.

Questi recuperatori di calore ad alta efficienza, che chiameremo per abbreviazione (REC-HE), ci permettono di recuperare il calore dell’aria estratta e scambiarlo con quello dell’aria esterna ad altissimi rendimenti.

Questo fa si che la temperatura dell’aria esterna immessa si riscaldi in fase invernale e si raffreddi in fase estiva avvicinandosi di molto alla temperatura di confort interna.

Perché scegliere i recuperatori di calore ad alta efficienza

Pertanto la scelta di un REC-HE ad altissimo rendimento ci permette di non aggiungere altra energia per il riscaldamento o il raffrescamento dell’aria se non quella per il solo funzionamento dei ventilatori, con un notevole risparmio sia energetico che di spazio rispetto ad altri sistemi di trattamento aria, il quale si traduce come già detto all’inizio in un risparmio notevole di costi di gestione oltre che di manutenzione del sistema stesso.

L’impiego di questi sistemi di rinnovo aria è a maggior ragione importantissimo negli ambienti come le palestre e/o le zone benessere annesse, dove l’attività sportiva avviene con diverse densità di affollamento a seconda degli orari e delle varie discipline svolte all’interno della palestra stessa.

Vediamo intanto di chiarire il concetto della purezza dell’aria.

Perché servono i ricambi d’aria

Tutti sappiamo che la condizione migliore sarebbe quella di riprodurre il più possibile le condizioni di aria esterna e non contaminata dallo smog o inquinanti vari.

All’interno di un ambiente chiuso noi produciamo attraverso la respirazione anidride carbonica, senza contare poi tutti gli inquinanti prodotti dai materiali di rivestimento, dagli arredi e dalle apparecchiature quali formaldeide, toluene, xilene etc, denominati anche VOC.

Ne deriva che, per abbattere questi inquinanti e ripristinare il giusto apporto di aria pura necessaria per una corretta e sana respirazione, è necessario introdurre all’interno degli ambienti un certo quantitativo di aria esterna il più possibilmente pura ed estrarre l’aria interna, comunemente denominata aria esausta o viziata.

Questo avviene tramite dei sistemi impiantistici di immissione ed estrazione dell’aria i quali dovranno garantire il giusto apporto di aria esterna ed estrazione di quella interna.

Il valore della quantità di aria esterna da immettere e da estrarre vengono definiti come ricambi aria, e possono essere calcolati sia in base ai mc/h necessari per persona secondo gli indici di affollamento degli ambienti, sia in base a un multiplo del volume degli ambienti stessi.

Per dare dei valori di massima, anche se le norme sono in continuo mutamento, a oggi il valore minimo di ricambi aria per una sala di 50 mq è pari a circa 300 mc/h di aria esterna.

Naturalmente questi valori sono indicativi e vanno rivalutati in base alla ubicazione degli ambienti, quali seminterrati, zone ad alto inquinamento esterno o sottoposte a diversi regolamenti regionali e/o comunali o delle ASL.

Si può quindi ben capire che quanto più è grande una palestra, tanto più è alto il valore di aria esterna da immettere e che quindi l’investimento è ancora più redditizio al crescere delle dimensioni della palestra stessa.

Esempio di recuperatore di calore ad alta efficienza

L’importanza delle reti di distribuzione dell’aria

Vediamo ora come poter introdurre l’aria esterna ed estrarre quella esausta. Come abbiamo detto precedentemente, l’aria che immettiamo deve essere il più pura possibile. Le norme ci dicono che deve essere presa da un’altezza non minore di 4 m dal piano stradale più elevato di accesso all’edificio. Ma tante volte questo non basta e magari è preferibile elevare ancor di più questo valore se pensiamo ad esempio ad una palestra confinante con strade ad elevato traffico. Infatti sono allo studio norme che ragionano in termini di qualità dell’aria (ODA), dove, a seconda di come è classificata l’aria secondo i livelli di inquinamento, variano sia le portate necessarie che i sistemi di filtrazione.

Ammettiamo comunque di prendere l’aria esterna a una altezza minima di 4 m.

Dovremmo introdurre quest’aria all’interno dei nostri ambienti e pertanto abbiamo bisogno innanzitutto di un filtro per abbattere i pollini e le particelle inquinanti più grossolane, rispettando le classi di filtrazione imposti dalle norme.

È necessario poi un sistema di ventilazione che abbia la potenza necessaria per trasportare l’aria esterna all’interno delle canalizzazioni, necessarie per distribuire l’aria esterna il più uniformemente possibile all’interno di tutti gli ambienti della palestra e sia per estrarre l’aria esausta. Tale distribuzione avviene mediante dei terminali comunemente denominati bocchette, che dovranno garantire una velocità dell’aria pari al massimo a 0,20 m/s, in modo da non creare condizioni di disagio sulle persone.

Anche qui è necessario affermare, che tanto più è ben fatto il sistema di distribuzione dell’aria quanto più è minore la potenza assorbita dai ventilatori del recuperatore di calore, con un risparmio non irrisorio della corrente assorbita e di conseguenza economico sulla gestione dell’impianto stesso.

Massimiliano Faina
Titolare dello studio di progettazione ITECI, opera da anni nella progettazione di impianti nel settore civile ed industriale realizzando progetti di rilevante importanza specialmente nel settore del terziario avanzato e degli enti pubblici.
Sempre attento alle innovazioni tecnologiche ha ampliato il suo campo d’azione con particolare attenzione al settore del risparmio energetico e del wellness, nonché l’integrazione con gli spazi verdi e delle barriere architettoniche

www.itecigroup.com

iteci@tiscalinet.it

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