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Tempo di sport e di integratori proteici vegani

Il numero di persone vegane è in costante aumento e per questo motivo sempre più aziende propongono sul mercato alimenti e integratori proteici a base vegetale

Il veganesimo è ormai stato sdoganato da scelta religiosa culturale verso opzioni orientate al salutismo o al rispetto degli animali. Fra i vegani ci sono anche atleti di sport di potenza, dove c’è necessità di un aumento dell’apporto proteico. La scelta sull’utilità o meno di alte quote proteiche è spesso (giustamente) messa in discussione, ma la comodità di poter disporre di alimenti che possano arricchire, variare e dare nuove opportunità alla dieta è certamente una prerogativa positiva per tante persone, magari non strettamente vegane ma che vogliono variare la loro alimentazione. Per questo motivo sempre più aziende propongono sul mercato alimenti e integratori proteici a base vegetale.

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Tipologie di integratori e di alimenti proteici

  • barrette
  • polveri proteiche
  • pasta proteica
  • pane o cracker proteici

Il problema per chi vuole usare cibi vegetali mantenendo il desiderato apporto proteico è quello di riuscire ad avere una soddisfacente quota di questo macronutriente anche in momenti come la mattina a colazione o negli spuntini.

Quali miscele di proteine per le polveri proteiche

Le polveri proteiche vegetali esistono da tanto tempo, ma fino a poco tempo fa si reperivano solo integratori a base di proteine della soia. La soia è una buona proteina ma da sola non riesce a soddisfare la necessità di avere un profilo aminoacidico ricco di tutti gli aminoacidi essenziali, cioè quegli aminoacidi che il corpo non può sintetizzare:

  • leucina
  • isoleucina 
  • fenilalanina 
  • metionina
  • treonina 
  • triptofano 
  • valina 
  • lisina.

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Al fine di ottenere un profilo completo, le aziende hanno provveduto a miscelare più fonti proteiche vegetali, riuscendo così a creare un valore biologico che supera quello di qualsiasi altra proteina vegetale presente in natura.
Le miscele più efficaci sono a base di soia, riso, pisello. Questa miscela riesce ad apportare anche metionina e cisteina, solitamente carenti nei legumi. Il sapore è solitamente ottimo in quanto aromatizzato a gusti come cacao, vaniglia e altri a gradimento del consumatore.

E le barrette?

Per le barrette le miscele proteiche ripercorrono le fonti prima citate e per ricercare morbidezza viene inserita anche la patata. Soprattutto sulla barretta (per la morbidezza) sono importanti i grassi che trovano nel burro di cacao come nella lecitina di soia e l’olio di cocco degli elementi di qualità che conferiscono anche gusto.

Paste e affini

Il discorso è molto più ampio e complesso quando si parla di alimenti proteicamente potenziati. L’offerta è molto vasta e comprende le paste a base di legumi (molte sono a base di ceci, fagioli bianchi e piselli). Queste paste offrono una percentuale proteica del 14-15% con soli 24-28 g di carboidrati e tante fibre, oltre il 20%; il tutto senza apportare glutine. Ci sono anche paste a base di un solo legume (tipo ceci o lenticchie) dove la percentuale proteica arriva anche al 20% ma non si ha la miscela di aminoacidi. Nel campo delle paste, se non si ha problema ad utilizzare glutine e a passare dal vegano al vegetariano, la quota proteica sale anche al 60%. Si trovano infatti paste a base di glutine, soia, pisello ma anche albume d’uovo
e proteine del latte.

By Marco Neri

Fonte www.lapalestra.it

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