Ottimizzare la palestra - La Palestra

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Gestione

Ottimizzare la palestra

Ottimizzare la palestra, il fitness cambia, o forse è già cambiato, come riprogettare spazi e attrezzature in palestra per ottimizzare il lavoro.

Il Fitness nel prossimo futuro inevitabilmente non sarà lo stesso che tutti conosciamo, questa chiusura forzata cambierà necessità, abitudini e modo di lavorare, partendo dal ridisegnare le nostre palestre con nuovi posizionamenti delle attrezzature, accessori e spazi comuni per poter far allenare più persone possibili rispettando le normative, sapendo che molte palestre hanno locali “complicati” che spesso non sono mai abbastanza grandi per le persone che la frequentano.
Nelle mie visite giornaliere ai clienti pre-covid a volte assistevo a concentrazioni di attrezzature imbarazzanti e soluzioni di posizionamento da veri campioni di tetrix, oggi tutto questo almeno per il momento non è più consentito, sempre che non cambino ancora le normative come abbiamo visto fare negli ultimi mesi, la distanza minima tra un attrezzo e l’altro deve essere di almeno 2 mt.
C’è chi ha previsto, al posto del distanziamento, barriere tra una postazione e l’altra soprattutto nelle zone cardio, poi ci sono tutti quelli che hanno potuto sfruttare gli spazi all’esterno cercando di trovare delle soluzioni pratiche per poter dare il miglior servizio ai propri clienti restando all’interno delle normative vigenti.

Ottimizzare la palestra: ridisegnare gli spazi e il posizionamento con un occhio alla sicurezza

Come spesso succede moltissimi dei nostri proprietari e gestori di palestre si improvvisano architetti, spostando e riposizionando le attrezzature in autonomia senza però considerare alcuni elementi importanti soprattutto sulla sicurezza, vediamone alcuni.
Parlando di attrezzature cardiovascolari, se le attrezzature non sono autoalimentate come Treadmill, ellittiche, bike, scale, step, attenzione ai cavi di alimentazione, mai volanti e soprattutto evitiamo multiple e ciabatte varie, possono creare problemi di assorbimento e di conseguenza creare danni all’elettronica. Se il posizionamento è all’esterno presumibilmente sotto tettoie, porticati o gazebi sarebbe meglio utilizzare connettori o prese idonee per l’esterno, condensa umidità e pioggia non giovano molto a queste attrezzature.

Lo spostamento delle attrezzature isotoniche implica qualche conoscenza in più di come posizionare gli attrezzi in funzione della possibilità di ribaltamento o di spazi minimi necessari per l’utilizzo, perché poterebbero avere conseguenze anche gravi sui clienti, purtroppo casi dove qualcuno si è fatto male sono già successi. Molte palestre da anni hanno adottato la buona abitudine di fissare le attrezzature a terra, cosa che dovrebbe essere fatta di default per cavi incrociati, poliercoline e alcune isotoniche come le lat machine. Difficile stilare una lista completa perché ogni azienda costruisce gli attrezzi con materiali, geometrie e basi di appoggio diverse, quindi bisognerebbe verificare caso per caso le caratteristiche delle singole macchine, valutando anche il piano di appoggio e dove vengono posizionate.

Attenzione all’uso reale da parte degli utenti, non solo al manuale

Un consiglio che vale su tutti è quello di ragionare nel posizionamento e fissaggio non come dovrebbe essere utilizzata l’attrezzo dal suo manuale di fabbrica, ma come lo utilizzerebbero i vostri clienti, si sprecano i racconti degli istruttori di come utilizzano in modo a dir poco originale gli attrezzi di sala, potendo addirittura farne una raccolta per una pubblicazione.

Per concludere parliamo di pulizia e mantenimento attrezzi, visto che nei mesi avvenire anche negli ambienti indoor, l’imperativo è ricircolo di aria, finestre aperte, igienizzare, ecc, l’accumulo di polvere e sporco sarà sicuramente più alto rispetto alla normale routine, sarebbe da prevedere oltre alla pulizia ordinaria degli attrezzi anche alcune verifiche periodiche in più, facendo particolare attenzione su scorrimenti aste pesi, cuscinetti, vani motore dei treadmill, parti ingrassate, catene e così via. Questo per evitare fermi macchina in un periodo dove i costi di manutenzione saranno per alcuni difficilmente affrontabili, dove allora sarà doveroso dedicare un po’ più di tempo anche alle “faccende” considerate da sempre secondarie, per dare un buon servizio ai vostri clienti e non gravare sul vostro portafoglio ma soprattutto per evitare quel brutto foglio con la scritta “GUASTO”, magari scritto ancora a penna, appeso per mesi all’attrezzo rotto.

In tutte le cose che faccio mi piace guardare sempre il bicchiere mezzo pieno, il fitness oggi ha la possibilità di ripartire in un modo nuovo e diverso, sfruttiamo l’occasione e una volta tanto impariamo dagli errori fatti e guardiamo al futuro.

Glauco Grassi
Fondatore di Fullsport. Creatore nel 1999 di una delle prime reti di assistenza tecnica dello Spinning®. Formatore e consulente Tecnico (I.S.E.F. statale di Milano) con l’abilitazione dei principali marchi del fitness mondiale.

glauco@fullsport.it

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