Il MET e il dispendio energetico - La Palestra

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Fitness

Il MET e il dispendio energetico

L’importanza del MET nella pratica sportiva e le giuste modalità per calcolarlo

Nel corso di un allenamento, quante volte vi è palesato il dubbio, o la semplice curiosità, di sapere quante calorie stavate consumando? Certamente molto spesso e, altrettanto spesso, si ricorre a una stima sommaria dell’impegno energetico, magari seguendo i dati indicati dalle moderne macchine per il cardiofitness che, sul loro display, indicano in tempo reale le calorie consumate, oppure consultando delle tabelle che riportano per ciascuna disciplina sportiva il consumo calorico per ogni ora di pratica.
La cattiva notizia è che questo genere di calcolo è spesso errato, e può essere anche molto distante rispetto al reale consumo energetico. La buona notizia è che procedere a un calcolo più preciso è molto semplice se si conosce l’impegno in termini di METs richiesto dalla disciplina che si sta praticando. Per ciascun lavoro, infatti, e non solo per le attività sportive in senso stretto, è possibile individuare uno specifico controvalore in MET mediante il quale ricavare il consumo energetico individuale.

Come si calcola il MET
Il calcolo è molto semplice poiché ciascun MET (o Equivalente Metabolico) corrisponde ad 1Kcal per Kg di peso corporeo, per ciascuna ora di attività svolta. Conoscendo l’impegno in METs della propria disciplina (vedi la tabella) basta applicare la formula che segue per conoscere le calorie utilizzate:

Consumo calorico = METs x Kg x h

Ad esempio, ipotizzando di fare yoga per un’ora, da parte di una persona il cui peso corporeo è pari a 70Kg, il calcolo sarà 4 x 70 x 1 = 280Kcal. Naturalmente se il tempo dedicato all’attività è maggiore (o minore) basterà applicare la frazione corretta. Sempre secondo tale esempio mezz’ora di yoga comporterà un consumo pari a 280/2 = 140 Kcal.
L’impiego del MET non si limita a questi semplici per quanto interessanti parametri, ma consente di conoscere non solo ulteriori informazioni, come ad esempio l’ossigeno necessario, ma anche di valutare se il volume settimanale di attività fisica svolto rientra nei parametri raccomandati dall’OMS (Organizzazione Mondiale della Sanità) per ottenere i migliori risultati anche in termini di prevenzione per la propria salute. Ma procediamo per gradi.
Per conoscere la richiesta di ossigeno basta sapere che ciascun MET equivale all’impiego di 3,5ml di O2 per Kg di peso corporeo, per ciascun minuto di attività. Così il soggetto preso in esame sino ad ora avrà bisogno per la sua ora di Yoga di 14ml x 70Kg = 980 ml di ossigeno in più per ciascun minuto di attività svolta. Questo dato non è importante solo per chi si occupa in modo professionale di attività sportiva, ma anche per tutti i semplici appassionati. Infatti quando talvolta si legge di nuove fantastiche attività fisiche capaci di far bruciare migliaia di calorie per ciascuna ora, basta fare un calcolo al contrario (Kcal/Kg/h) per capire a quanti METs corrisponde l’attività proposta. Ad esempio, se vi promettono che con un dato allenamento “brucerete” 1000K cal l’ora, questo significa un impegno di oltre 14 METs nell’ipotesi di un soggetto del peso di 70Kg (1000Kcal/70Kg/1h = 14,2 METs). Peccato che, per poterlo gestire, sarebbe necessario restare in soglia aerobica utilizzando quasi 3,5 litri di ossigeno in più ogni minuto. Valori difficili da sostenere per un’ora di seguito perfino da un atleta, figurarsi da un soggetto che intende perdere peso e che magari è stato a lungo sedentario, caratteristiche che possono rendere difficoltoso restare in un range aerobico già con attività che superano il valore di 4/5 MEts.
tabella

 

Altri vantaggi del MET
Questo però non deve scoraggiare, poiché il dimagrimento non dipende solo da quante calorie vengono utilizzate nel corso dell’allenamento ma, soprattutto, da quanto si riesce ad accelerare il proprio metabolismo grazie all’attività prescelta. Non a caso attività come il bodybuilding che hanno un valore in METs relativamente basso se paragonato alla corsa o al ciclismo, permettono invece di aumentare in modo molto significativo il proprio metabolismo, risultando un ottimo strumento per chi intende perdere peso in termini di massa grassa.
Ritornando al METs, il suo impiego è utile anche per comprendere se l’attività fisica svolta è adeguata e sufficiente non solo al fine di ottenere un beneficio di natura estetica, come il dimagrimento o il rimodellamento corporeo, ma anche in ottica preventiva, visto che i benefici dell’allenamento non si limitano all’immagine riflessa in uno specchio. Come accennato, l’OMS raccomanda di svolgere attività fisiche che comportino un impegno settimanale minimo compreso fra i 450 e i 700 METs totali, naturalmente le ore necessarie per raggiungere questa soglia minima di attività dipenderanno dal tipo di attività svolta e dal peso del soggetto, e rappresentano un obiettivo facilmente raggiungibile da chiunque.

Cosa fare se non si dispone di una tabella di riferimento che comprenda la propria attività sportiva? Anche in questo caso c’è una soluzione, poiché, almeno per le discipline aerobiche, convenzionalmente le attività vengono ritenute a “intensità moderata” se richiedono un impegno da 3 a 6 MET e vengono affrontante con un una frequenza cardiaca compresa fra il 40% e il 60% della FCM (frequenza cardiaca massima calcolabile sottraendo a 220 la propria età), e “intense” se portano le pulsazioni cardiache al di sopra del 60% della FCM, quindi con impegni maggiori a 6 MET. Tenendo presente questo semplice legame fra MET e FC sarà sempre possibile fare almeno un calcolo approssimativo riguardo il dispendio energetico. Non resta che cominciare ad allenarsi!

Pierluigi De Pascalis

[FONTE: www.lapalestra.it ]

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