La psicologia della performance applicata al lavoro nelle palestre - La Palestra

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Gestione

La psicologia della performance applicata al lavoro nelle palestre

La psicologia della performance applicata al lavoro nelle palestre: Secondo l’Organizzazione Mondiale della Sanità lo stato di benessere fisico mentale e sociale, non si esplicita nella semplice assenza di malattie: l’importanza di un posto di lavoro propositivo.

Come aziende operanti nel campo del benessere non possiamo che abbracciare il concetto espresso dall’OMS e renderlo parte integrante, fondante e ineludibile della cultura delle società ed associazioni che operano nell’industria dello sport, del benessere e del fitness. Una strada obbligata, per coerenza, con quanto professiamo e consigliamo ai nostri clienti ed associati.

Vi siete mai domandati se il vostro team viva in un ambiente lavorativo che abbia come valore fondante proprio il benessere? Cosa si intende per benessere di un team? Come e chi deve trasferire e assicurare che questi valori siano messi in pratica nel quotidiano?

La psicologia della performance applicata al lavoro nelle palestre: Il clima lavorativo dipende dal leader

Una della basi del benessere di un team è rappresentato dalla componente psicologica e cognitiva, essa assume un ruolo determinante per il successo di un training portando i singoli componenti del gruppo ad avere una condizione mentale appropriata per l’attività specifica. Tutto parte dalla guida, dal leader, che è il fautore e l’artefice principale dell’impostazione della cultura aziendale, creando un clima che potrà essere funzionale o disfunzionale. Un ambiente funzionale dovrebbe avere la caratteristica di creare un clima sano, finalizzato alla condivisione, allo spirito di gruppo e di appartenenza, al mutuo soccorso, all’assenza di individualismi e al focus sugli obiettivi del gruppo, prima che a quelli individuali.

Esistono in psicologia diverse culture della leadership: Autoritaria, Burocratica, Paternalistico-clientelare, Tecnocratica e Cooperativa.

La capacità di un buon leader sta nella flessibilità di saper cambiare cultura a seconda dell’esigenza, dell’obiettivo e del momento puntuale.

Chi gestisce la Leadership dovrebbe esprimere eleganza, carisma e risultare piacevole: tenetelo presente quando fate colloqui per ricercare posizioni manageriali o che comunque gestiscano team, piccoli o grandi che siano. A supporto del processo di recruitment affidatevi magari a chi possa somministrare ai vostri candidati dei test specifici come, ad esempio, il modello Sfera.

Il leader deve essere il professionista delle relazioni: garantisce l’omeostasi (l’attitudine a conservare le proprie caratteristiche al variare delle condizioni dell’ambiente) e la sopravvivenza del gruppo; organizza il pensiero, in particolare nei momenti di crisi; reperisce e valorizza risorse interne ed esterne per la crescita del gruppo. Gli stili del leader possono essere diversi, non ne esiste uno migliore in senso assoluto ma ciascuno ha una sua applicazione adeguata per situazioni specifiche. Gli stili possono essere: Direttivo, Efficace, Autorevole, Affiliativo, Partecipativo, Battistrada e Coaching.

  • Lo stile Direttivo ascolta poco, non sollecita, dà nella maggior parte dei casi feedback negativi.
  • Lo stile Autorevole dà direttive precise e chiare, non lascia dubbi, mette in campi i suoi punti di forza e mantiene sempre il controllo.
  • Lo stile Partecipativo ha fiducia nell’autogestione dei collaboratori, fa molte riunioni, ha capacità di ascolto ed offre nuove possibilità e soluzioni.
  • Lo stile Affiliativo è attento al successo personale, è capace di promuovere relazioni amichevoli tra i collaboratori, è attento al benessere delle persone e ha la capacità di creare un clima sereno.
  • Il battistrada è colui che guida attraverso il proprio esempio, è un lupo solitario e si preoccupa di dare l’esempio in base alla propria esperienza.
  • Il coaching aiuta i collaboratori a identificare i propri punti di forza e le aree di miglioramento, incoraggia e stimola la crescita dei propri collaboratori.

Valorizzare l’aspetto psicologico

I diversi stili vanno a creare un clima correlato. Il clima psicologico è un fenomeno percettivo, percepibile per mezzi, atteggiamenti, comportamenti, comunicazioni non verbali. Il clima dunque è il prodotto dell’interpretazione della cultura organizzativa da parte dei membri dell’organizzazione. La comunicazione è la componente essenziale per assicurare un clima ideale, funzionale ed efficiente.

Per poter iniziare a perseguire l’obiettivo di creare un team e un clima funzionale al raggiungimento degli obiettivi aziendali possiamo partire da alcuni semplici suggerimenti:

Iniziamo ad assicurarci che tutti i membri del team siano i primi fruitori dei servizi che proponiamo, solo chi ama e pratica può trasmettere messaggi coerenti. Assicuriamoci che i nostri collaboratori siano in grado di essere in connessione mente corpo, immaginare e fare nello stesso tempo: non tutti ne sono capaci, in particolare in un ambiente di lavoro che ha nell’empatia e nell’ascolto attivo la sua caratteristica peculiare.

Stimoliamo il nostro team alla consapevolezza dei propri punti di forza e delle aree di crescita. Ovviamente durante la “performance” cioè il lavoro quotidiano, dovranno saper enfatizzare i loro punti forti. Creiamo momenti di allenamento per lavorare invece sulle aree di miglioramento. Facciamo sì che anche i ritmi di lavoro non siano eccessivi, quando si lavora con grande passione si è portati a esagerare nella mole di lavoro quotidiano, pena poi esaurire le forze e gli entusiasmi in breve tempo. Creiamo infine un metodo: processi e procedure ripetibili. Un buon metodo deve permettere di organizzare il lavoro di ottimizzazione della prestazione nell’ottica del miglioramento continuo.

Infine, ricordiamo sempre che il luogo di lavoro è quel posto nel quale spendiamo la maggior parte delle nostre giornate, un luogo di lavoro che procuri stress e malessere diverrà un acceleratore di questi elementi portando l’organizzazione a implodere. Al contrario un luogo nel quale i valori del gruppo siano positivi, la comunicazione efficace, la leadership presente, sarà un luogo di successo anche a livello di obiettivi del gruppo.

Dott.ssa Michela Calandretti
Parte del team di AllenaMenti. Laureata presso l’Isef di Torino nel 2001, ha conseguito un Master in Psicologia della Performance e recentemente si è laureata in Psicologia Clinica della riabilitazione.
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