Risparmio idrico in palestra - La Palestra

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Gestione

Risparmio idrico in palestra

Istruzioni e consigli per cercare di ottenere un consistente risparmio idrico in palestra ed evitare sprechi di acqua costosi, inutili e dannosi per l’ambiente

Un corretto utilizzo dell’acqua comporta interventi volti a ottenere un effettivoÊrisparmio idricoÊche possono differire in base all’ambito di applicazione o all’utilizzatore finale. Il grafico a torta che abbiamo riportato in basso illustra in modo semplice la ripartizione dei consumi energetici in una palestra. Le principali soluzioni per la riduzione dei consumi idrici nei centri sportivi che, per il 37 percento riguardano l’ACS (acqua calda sanitaria), riguardano la ricerca di perdite nelle tubazioni, l’installazione di regolatori di flusso e il montaggio di miscelatori temporizzati, di addolcitori o filtri per l’eliminazione del calcare.

Le perdite di un rubinetto che gocciola causano notevoli sprechi: 100 gocce in un minuto corrispondono a più di 4.000 litri di acqua sprecata in un anno. In questo caso, la verifica della perdita è facile: se il contatore gira con i rubinetti chiusi, è bene intervenire prima possibile in quanto un foro di 1 millimetro può provocare una perdita di oltre 2.300 litri di acqua al giorno.

Analisi dei benefici derivanti dalla applicazione degli EBF

Rubinetti a tempo e riduttori di portata

Al fine di ridurre i consumi di ACS, invece, è possibile installare rubinetterie temporizzate o riduttori di portata che sostituiscono gli erogatori per doccia a basso flusso (EBF). La tabella pubblicata nella pagina seguente descrive i benefici derivanti dalla semplice applicazione di EBF ed evidenzia il celere tempo di rientro della spesa.
I riduttori di portata, invece, miscelando l’acqua con l’aria, riescono a garantire un flusso d’acqua voluminoso e confortevole in quanto contengono dei limitatori di portata del flusso e dei diffusori: i primi permettono di regolare il flusso dell’acqua in funzione delle necessità e della pressione, i secondi consentono di creare una miscela aria-acqua, diminuendo così la quantità di acqua erogata senza alterare il livello di comfort.

L’introduzione di aria nel getto riduce la portata di acqua della doccia senza che l’utente ne avverta la differenza con un flusso normale, permettendo così di risparmiare sul consumo di acqua e quindi, nel caso di acqua calda sanitaria, anche un risparmio di energia primaria, utilizzata per lo scambio termico necessario all’innalzamento della temperatura dell’acqua in derivazione dall’acquedotto da 15° a 40° circa.

Il consumo maggiore d’acqua in una palestra si ha in occasione delle docce e dipende da numerosi parametri: la durata delle stesse, la portata di rubinetti, tubi e soffioni: grazie all’installazione di miscelatori temporizzati, è possibile ridurre del 60% la bolletta. Il motivo è semplice: un rubinetto tradizionale ha una portata di circa 20 litri al minuto, mentre con un miscelatore che limita il flusso, la portata può scendere sino a 9 litri al minuto.

Sì agli addolcitori, ma richiedono l’acquisto di sali

Un’ultima considerazione la meritano gli “addolcitori”, quegli apparecchi impiegati per ridurre la durezza dell’acqua, ovvero la presenza di calcare nella stessa. Questi sistemi, oltre a permettere il risparmio idrico, consentono di ridurre i depositi di calcare assicurando una maggiore igiene (evitando batteri come la legionella che può annidarsi nei depositi di calcare delle tubazioni) e di contenere i costi di manutenzione, migliorando la pressione degli impianti idrosanitari. Il calcare è in grado di far aumentare i consumi in quanto è un termoisolante. Tubazioni e serpentine incrostate di calcare aumentano la spesa per il gas combustibile: 1mm di spessore aumenta i costi finali di oltre il 10%. L’addolcitore consente di eliminare il problema, ma comporta l’acquisto di sali, un maggiore consumo d’acqua e, naturalmente, l’alimentazione elettrica dell’addolcitore. Gestire un addolcitore include verificare sempre che il deposito delÊsale sia sempre pieno e la durezza sia a norma di legge per la salute dei clienti. Questo incide ovviamente nei costi sotto la voce di “manutenzione ordinaria” della struttura: è importante che l’acqua rispetti i requisiti di potabilitàÊindicati nel D. Lgs. 2 febbraio 2001, n. 31, che obbliga ad avere un livello di sodio entro i 200mg/l ma anche una durezza non inferiore a 15°Francesi.
Le soluzioni per diventare utilizzatori virtuosi di un bene prezioso come l’acqua non mancano, e l’adozione delle giuste strategie per un uso oculato ci aiutano a salvaguardare il pianeta
e con esso, il nostro futuro.

Sergio De Bortoli
Direttore Vendite BPE Beam Power Energy S.p.A. – E.G.E. certificato.

s.debortoli@beampowerenergy.com

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